Hiraizumi
Hiraizumi cittadina | |
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平泉町 | |
Localizzazione | |
Stato | Giappone |
Regione | Tōhoku |
Prefettura | Iwate |
Sottoprefettura | Non presente |
Distretto | Nishiiwai |
Territorio | |
Coordinate | 38°59′01″N 141°07′02″E38°59′01″N, 141°07′02″E (Hiraizumi) |
Superficie | 63,39 km² |
Abitanti | 8 319 (2011) |
Densità | 131,24 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+9 |
Cartografia | |
Hiraizumi | |
Sito istituzionale | |
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Hiraizumi (平泉町?, Hiraizumi-chō) è una cittadina giapponese della prefettura di Iwate, dove morì Minamoto no Yoshitsune, il grande eroe militare del Giappone prima dell'epoca medievale. È il primo sito del Tōhoku inserito dall'UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell'umanità.
Descrizione
Hiraizumi è una bella città feudale ricca di templi buddhisti e di giardini lasciati in eredità dal ricco clan Ōshu Fujiwara, che regnò su questa zona nordorientale per tutto il XII secolo, sfruttando le sue miniere d'oro, la produzione della seta e l'allevamento dei cavalli. Tra le attrattive più importanti della città merita di essere citato il complesso templare di Chūson-ji, meta di uno dei viaggi del poeta Matsuo Bashō nel 1689. Ispirati ai principi del buddhismo, gli edifici di questo complesso sono perfettamente integrati nel circostante paesaggio naturale. Con il passare del tempo, le dispute feudali posero fine alla sua potenza, ma i visitatori non mancano di apprezzarne il fascino sobrio.
Storia
Le strade moderne di Hiraizumi, insolitamente ampie per una cittadina rurale, ricordano vagamente la pianta di un'antica città sino-giapponese. A Hiraizumi si respira una strana melanconia. Sotto il selciato si avverte la presenza di una città perduta le cui fondamenta risalenti al XII secolo affiorarono in occasione degli scavi per il rifacimento di una residenza privata nel 1998. Costituita da una guarnigione e da due templi, Hiraizumi crebbe fino a diventare un centro di 100.000 abitanti, la perla del nord-est, quando Fujiwara no Kiyohira la trasformò in capoluogo di regione nel XII secolo. Fu una città opulenta, rivale persino di Kyoto per oltre un secolo.
La storia di Hiraizumi è indissolubilmente legata a quella dell'eroe tragico più amato del Giappone, Minamoto no Yoshitsune: dopotutto, il pubblico giapponese ama i nobili perdenti fin dai tempi della sua fine. Questo grande guerriero suscitò la gelosia del fratellastro maggiore Minamoto no Yoritomo, primo shōgun del Giappone, poiché il giovane, che fu il vero vincitore della guerra Genpei nel 1185, lo aveva condannato e chiamato nemico dell'imperatore Go-Shirakawa. Temendo che avrebbe potuto essere lui il leader del Giappone al suo posto, Yoritomo odiava a tal punto il fratellastro che organizzò una cospirazione contro di lui, accusandolo di tradimento per il sostegno dell'imperatore fino alla fine, e costrinse Yoshitsune a fuggire verso est, fino a trovare nel 1187 rifugio a Hiraizumi. Le truppe del malvagio Yoritomo, avide di oro e di cavalli, ebbero così un valido pretesto per attaccare a ogni costo la città, l'ultima potente roccaforte dei Fujiwara, un'operazione militare che vide la sconfitta del clan Ōshu Fujiwara e la morte di Yoshitsune, che fu bloccato senza possibilità di scampo e obbligato a suicidarsi, come il suo fedele intendente, il monaco guerriero Benkei, restando in piedi sotto una grandine di frecce davanti a loro (ancora oggi, la sua statua è un simbolo del coraggio e della voglia di non arrendersi per tutti i giapponesi), nel 1189.[1] A quanto si dice, Yoritomo fu così impressionato dai templi di Hiraizumi che decise di non distruggerli. In seguito lo shogunato (governo militare) di Kamakura finanziò la costruzione del primo padiglione di legno per proteggere il Konjiki-dō.
Dopo la fine di Yoshitsune, il declino di Hiraizumi fu rapido e la città subì numerose devastazioni da incendi nel corso dei secoli, riducendosi a niente più di un ristagno culturale con un illustre passato, che solo la costante venerazione del tempio di Chūson-ji poteva forse salvare dall'odio totale. La sala Takadachi Gikeidō, nella parte orientale di Hiraizumi, ricorda il punto esatto in cui Yoshitsune morì. Il luogo più interessante di Hiraizumi è il complesso del tempio Chūson-ji, posto in cima a un'irta collina.
Note
- ^ Secondo una leggenda, Yoshitsune non morì a Hiraizumi, ma fuggì segretamente in Mongolia e diventò il grande Gengis Khan.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
- (JA) Sito ufficiale, su town.hiraizumi.iwate.jp.
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