Hope Cooke

Hope Cooke
La regina Hope nel maggio del 1971
Regina consorte del Regno del Sikkim
Stemma
Stemma
In carica2 dicembre 1963 –
10 aprile 1975
Incoronazione4 aprile 1965
PredecessoreSamyo Kushoe Sangideki
Successoreabolizione della monarchia
NascitaSan Francisco, 24 giugno 1940 (83 anni)
DinastiaNamgyal
PadreJohn J. Cooke
MadreHope Noyes
ConiugiPalden Thondup Namgyal
Mike Wallace
Figli
  • Palden Gyumed Namgyal
  • Hope Leezum
  • Namgyal Tobden
ReligioneBuddhismo, poi di nuovo Chiesa episcopale degli Stati Uniti d'America

Hope Cooke (San Francisco, 24 giugno 1940) è una regina, giornalista e scrittrice statunitense che fu la Gyalmo (regina consorte) del dodicesimo e ultimo Chogyal (re) del Regno del Sikkim, Palden Thondup Namgyal (1923-1982). Il loro matrimonio fu celebrato nel marzo 1963 e, dopo l'incoronazione avvenuta due anni dopo, con la morte del suocero Tashi Namgyal, ottenne il trattamento di Sua Maestà[1].

Biografia

Nata da John, di origine irlandese, istruttore di volo, e da Hope Noyes, pilota dilettante e morta nel 1942 in un incidente aereo. La ragazza crebbe nelle convinzioni della Chiesa episcopale degli Stati Uniti d'America.[2]

Dopo la morte della madre, si trasferì a New York con la sorellastra Harriet Townsend in un lussuoso appartamento di cui era proprietario il ricco avo materno Winchester Noyes, presidente della J.H Winchester & Co., un'azienda internazionale di spedizioni. La scomparsa dei nonni portò Hope sotto la tutela dello zio Selden Chapin, ambasciatore in Iran e Perù. Studiò a New York nell'esclusiva Chapin School.[3]

Nel 1959 la giovane era interessata agli studi asiatici e si iscrisse al Sarah Lawrence College a New York. Durante l'estate programmò un viaggio in India e conobbe, nell'hotel Windamere (Darjeeling), il trentaseienne Palden Thondup Namgyal, principe ereditario del piccolo regno himalayano del Sikkim (7096 km² e 500.000 abitanti circa). Vedovo con due figli, il principe si fidanzò nel 1961 con Hope e, il 20 marzo 1963, si sposarono in un monastero buddista (l'americana dovette cambiare religione e rinunciare alla cittadinanza degli Stati Uniti) con una cerimonia officiata da quattordici lama. Il 2 dicembre 1963 la morte del suocero rese Palden e Hope re e regina consorte del Sikkim: furono incoronati fastosamente il 4 aprile 1965 nel tempio Tsuklakhang, a Gangtok, dove i sovrani venivano anche tumulati. Nella capitale si trovava il palazzo reale.[4]

La regina visse nel Sikkim dodici anni intensi: imparò la difficile lingua, ebbe due figli e si dedicò all'ammodernamento del Paese, pur rispettandone le secolari tradizioni. Il 10 aprile 1975, però, il Sikkim, in seguito a un referendum popolare, fu annesso all'India e, attualmente, costituisce una delle sue province. La coppia reale divorziò nel 1980 e l'ex re morì due anni dopo. Il secondogenito del sovrano, pretendente al trono e nato nel 1953 dalla prima regina, Wangchuk Namgyal, continua a risiedere a Gangtok ed è riverito come capo spirituale.[5]

L'ex regina ritornò nel Paese natale, si risposò con Mike Wallace (matrimonio sciolto più tardi). Si dedicò al giornalismo, ai documentari soprattutto storici e alla scrittura di libri, tra cui un'autobiografia.[6]

Galleria d'immagini

  • I sovrani nel 1966
    I sovrani nel 1966
  • I reali con la figlia Leezum
    I reali con la figlia Leezum

Note

  1. ^ Cooke, pag. 19
  2. ^ Duff, pag. 29
  3. ^ Cooke, pag. 34
  4. ^ Duff, pag. 54
  5. ^ Lambert-Dupré, pag. 46
  6. ^ Cooke, pag. 167

Bibliografia

  • Andrew Duff, Sikkim requiem for a himalayan kingdom, Birlinn, Malta 2015.
  • Hope Cooke, Tim Change: An Autobiography, Simon & Schuster, New York 1981.
  • Martine Lambert-Christian Dupré, Himalaya. Les royaumes secrets, Mondo SA, Vevey 1993.
  • Pietro Francesco Mele, Sikkim, Oxford & IBH PUBLISHNG CO, New Delhi 1971.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • (EN) Hope Cooke, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
Predecessore Regina consorte del Regno del Sikkim Successore
Samyo Kushoe Sangideki 2 dicembre 1963 - 10 aprile 1975 abolizione della monarchia
Controllo di autoritàVIAF (EN) 112731724 · ISNI (EN) 0000 0000 8311 0715 · LCCN (EN) n80129506 · GND (DE) 1146239513
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