Max Naumann

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Max Naumann (Berlino, 12 gennaio 1875 – Berlino, 15 maggio 1939) è stato un politico tedesco.

Biografia

Si laureò in legge all'Università di Berlino, e prese parte alla prima guerra mondiale come capitano di fanteria, venendo decorato con la Croce di Ferro di I e II Classe.[1]

Nel 1921 fondò il Verband nationaldeutscher Juden ("Unione degli ebrei nazionali tedeschi"), un'organizzazione di destra che predicava la completa assimilazione degli ebrei tedeschi, la rinuncia alle loro tradizioni e alla loro identità in nome del valore superiore dell'appartenenza alla nazione tedesca.[1] Oggetto dei suoi attacchi furono spesso dei bersagli ebrei, come gli Ostjuden, gli immigrati ebrei dell'est definiti razzialmente inferiori rispetto agli ebrei tedeschi, e i sionisti, accusati di essere razzisti verso i tedeschi e di fare gli interessi inglesi.[1]

Fu presidente dell'organizzazione fino al 1926.[1] Nel 1932 aderì ufficialmente al Partito nazista e il 1933 tornò a capo dell'organizzazione.[1] Il Verband nationaldeutscher Juden fu ufficialmente dichiarato fuorilegge nel 1935 e Naumann fu brevemente incarcerato. Morì di cancro pochi anni dopo.[1]

Note

  1. ^ a b c d e f (EN) Robert S. Wistrich, Naumann, Max, in Who's Who in Nazi Germany, Routledge, 2013, ISBN 978-1-136-41388-9. URL consultato il 2 dicembre 2019.

Bibliografia

  • (EN) Donna Yvonne Alexander, Max Naumann and the Verband Nationaldeutscher Juden, University of New Mexico, 1984.

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