Isola di Corfù porta di ingresso nel Mare Adriatico
Il Bailo di Corfù era il rappresentante della Repubblica di Venezia nell'isola di Corfù, facente parte dello Stato da Mar. Egli sovrintendeva gli affari dell'isola durante il dominio veneziano e proteggeva gli interessi commerciali e militari della Repubblica di Venezia.
La prima menzione di un bailo a Corfù risale al 1386 e si trova in una cronaca greca.[1] Si cita anche un bailo di Corfù in un documento dello storico Marco Guazzo del 1544.[2]
A livello subalterno vi erano gli amministratori provinciali veneziani come il duca di Candia, seguito in ordine di anzianità dal Signore di Negroponte, il provveditore di Corfù i castellani di Modone e Corone.[3]
Il bailo di Corfù gestiva anche la costruzione di fortificazioni sull'isola e[4][5] amministrava anche gli affari delle dipendenze veneziane di Butrinto e Lepanto seppur località di terraferma.
Per proteggere i suoi interessi militari e commerciali, la Repubblica di Venezia aveva istituito una rete di dipendenze nelle posizioni strategiche del Mar Ionio e dell'Egeo . Tali centri del potere furono chiamati reggimenti e i loro capi furono eletti dal Senato di Venezia o dal Maggior Consiglio . I leader venivano eletti per un periodo compreso tra i 16 mesi e i tre anni.[7]
Nel regno di Candia il rappresentante degli interessi veneziani si chiamava Duca, a Zante veniva invece chiamato Conte e a Corfù veniva chiamato con il titolo di Bailo .[7]
Stemma Veneziano a Corfù
Comunicazione con Venezia
Durante l'invasione ottomana dell'Albania Veneta, il bailo di Corfù inviò informazioni al Senato veneto sulle conquiste ottomane di Rugina e Valona. I veneziani erano molto preoccupati per le incursioni ottomane che minacciavano il dominio e il commercio di Venezia che passava dal Canale d'Otranto.[8] L'isola era di importanza fondamentale per la Serenissima, difatti vi era la sede dell'ammiragliato veneziano e buona parte della flotta era qua di base. Una caduta dell'isola avrebbe permesso agli ottomani di entrare nel Mar Adriatico e raggiungere Venezia via mare.
Baili
Nel 1386, Venezia fu rappresentata a Corfù da tre provveditori : Michele Contarini, Saracino Dandolo e Marino Malipiero. Seguì una serie di baili che durò fino alla fine della repubblica:
^ Henry Jervis-White-Jervis, History of the Island of Corfú and of the Republic of the Ionian Islands, Colburn and Company, 1852, p. 113.
^ Marco Guazzo, Historie di tutte le cose degne di memoria quai del anno. 1524. fino questo presente sono occorse nella Italia, nella Prouenza, nella Franza, nella Picardia, nella Fiandra, nella Normandia, nel regno di Campagna, nel regno d'Artois, nella Inghilterra, nella Spagna, nella Barbaria, nella Elemagna, nella Vngaria, nella Boemia nella Panonnia, nella Germania nella Dalmatia, nella Macedonia, nella Morea, nella Turchia, nella Persia, nella India, et altri luoghi, col nome di molti huomini scientiati, nouamente con la giunta & la tauola ristampate & corrette, al segno della croce, 1544, p. 4.
^Fifty Years of Failed Plans: Venice, Humanism, and the Turks (1453—1503)., ProQuest, 2008, p. 45, ISBN 978-0-549-80891-6.
^ Fernand Braudel, The Mediterranean and the Mediterranean World in the Age of Philip II, University of California Press, 1995, pp. 126–129, ISBN 978-0-520-20308-2.
^International Journal of Maritime History, vol. 19, Maritime Studies Research Unit, 2007.
«the bailo and capitano of Corfu asked the Senate for financial and logistical aid to reconstruct the walls of the castra of Corfu ...»
^ Monique O'Connell, Men of Empire: Power and Negotiation in Venice's Maritime State, JHU Press, 1º novembre 2009, p. 40, ISBN 978-0-8018-9637-8.
^ab Nebahat Avcioglu, Architecture, Art and Identity in Venice and its Territories, 1450–1750: Essays in Honour of Deborah Howard, Ashgate Publishing, Ltd., 23 dicembre 2013, p. 231, ISBN 978-1-4724-1082-5.
^ Colin Imber, The Ottoman empire: 1300–1481, Isis, 1990, p. 90, ISBN 978-975-428-015-9.
^ Karl Hopf, Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, pp. 392-396.