Formula di Grassmann

In matematica, la formula di Grassmann è una relazione che riguarda le dimensioni dei sottospazi vettoriali di uno spazio vettoriale o dei sottospazi proiettivi di uno spazio proiettivo.

La formula di Grassmann, il cui nome è stato scelto in onore del matematico tedesco Hermann Grassmann, afferma inoltre che i sottospazi di uno spazio vettoriale muniti delle operazioni binarie + e {\displaystyle \cap } costituiscono un reticolo modulare.

Enunciato

Sia V {\displaystyle V} uno spazio vettoriale su un campo K {\displaystyle K} dotato di dimensione finita, cioè dotato di una base finita. Siano W {\displaystyle W} e U {\displaystyle U} due sottospazi di V {\displaystyle V} . Indicando con W + U {\displaystyle W+U} il sottospazio somma di W {\displaystyle W} e U {\displaystyle U} dato da:[1]

W + U := { w + u   |   w W , u U } {\displaystyle W+U:=\{\mathbf {w} +\mathbf {u} \ |\ \mathbf {w} \in W,\mathbf {u} \in U\}}

e con W U {\displaystyle W\cap U} il loro sottospazio intersezione, la formula di Grassmann afferma che:[2]

dim ( W + U ) = dim ( W ) + dim ( U ) dim ( W U ) {\displaystyle \dim(W+U)=\dim(W)+\dim(U)-\dim(W\cap U)}

Somma diretta

Lo stesso argomento in dettaglio: Somma diretta.

Due sottospazi U {\displaystyle U} e W {\displaystyle W} sono in somma diretta se U W = { 0 } {\displaystyle U\cap W=\{0\}} . In questo caso la formula di Grassmann asserisce che:

dim ( U + W ) = dim ( U ) + dim ( W ) {\displaystyle \dim(U+W)=\dim(U)+\dim(W)}

Se inoltre V = U + W {\displaystyle V=U+W} , si dice che V {\displaystyle V} si decompone in somma diretta di U {\displaystyle U} e W {\displaystyle W} e si scrive:

V = U W {\displaystyle V=U\oplus W}

In questo caso il sottospazio W {\displaystyle W} è un supplementare di U {\displaystyle U} (e viceversa).

Ad esempio, lo spazio M ( n ) {\displaystyle M(n)} delle matrici quadrate n × n {\displaystyle n\times n} a coefficienti in un campo K {\displaystyle K} si decompone nei sottospazi delle matrici simmetriche e delle antisimmetriche:

M ( n ) = S ( n ) A ( n ) {\displaystyle M(n)=S(n)\oplus A(n)}

La formula di Grassmann porta all'uguaglianza concernente le dimensioni dei due sottospazi della forma:

n 2 = n ( n + 1 ) 2 + n ( n 1 ) 2 {\displaystyle n^{2}={\frac {n(n+1)}{2}}+{\frac {n(n-1)}{2}}}

Dimostrazione

Struttura della dimostrazione

La formula si dimostra individuando due basi per W {\displaystyle W} e U {\displaystyle U} che hanno in comune i vettori che costituiscono una base per la loro intersezione. Più precisamente, si prende una base B {\displaystyle B} per W U {\displaystyle W\cap U} , e si completa ad una base B B U {\displaystyle B\cup B_{U}} di U {\displaystyle U} , e ad una base B B W {\displaystyle B\cup B_{W}} di W {\displaystyle W} . I vettori in:

B B U B W {\displaystyle B\cup B_{U}\cup B_{W}}

generano lo spazio U + W {\displaystyle U+W} , si verifica che sono indipendenti, e quindi sono una base per U + W {\displaystyle U+W} . Un conteggio degli elementi nelle tre basi trovate fornisce la formula di Grassmann.

Verifica dell'indipendenza lineare

L'unico fatto che necessita di una dimostrazione approfondita è l'indipendenza dei vettori in:

B B U B W {\displaystyle B\cup B_{U}\cup B_{W}}

che viene mostrata nel modo seguente. Sia:

B = { v 1 , , v d } , B U = { u 1 , , u s } , B W = { w 1 , , w t } {\displaystyle B=\{\mathbf {v} _{1},\ldots ,\mathbf {v} _{d}\},\quad B_{U}=\{\mathbf {u} _{1},\ldots ,\mathbf {u} _{s}\},\quad B_{W}=\{\mathbf {w} _{1},\ldots ,\mathbf {w} _{t}\}}

Si supponga l'esistenza di una combinazione lineare nulla:

λ 1 v 1 + λ d v d + μ 1 u 1 + + μ s u s + γ 1 w 1 + + γ t w t = 0 {\displaystyle \lambda _{1}\mathbf {v} _{1}+\ldots \lambda _{d}\mathbf {v} _{d}+\mu _{1}\mathbf {u} _{1}+\ldots +\mu _{s}\mathbf {u} _{s}+\gamma _{1}\mathbf {w} _{1}+\ldots +\gamma _{t}\mathbf {w} _{t}=0}

In altre parole, raggruppando:

v = λ 1 v 1 + λ d v d , u = μ 1 u 1 + + μ s u s , w = γ 1 w 1 + + γ t w t {\displaystyle \mathbf {v} =\lambda _{1}\mathbf {v} _{1}+\ldots \lambda _{d}\mathbf {v} _{d},\quad \mathbf {u} =\mu _{1}\mathbf {u} _{1}+\ldots +\mu _{s}\mathbf {u} _{s},\quad \mathbf {w} =\gamma _{1}\mathbf {w} _{1}+\ldots +\gamma _{t}\mathbf {w} _{t}}

si ottiene:

v + u + w = 0 {\displaystyle \mathbf {v} +\mathbf {u} +\mathbf {w} =0}

Da questo segue che w = v u {\displaystyle \mathbf {w} =-\mathbf {v} -\mathbf {u} } , e poiché sia v {\displaystyle \mathbf {v} } che u {\displaystyle \mathbf {u} } appartengono a U {\displaystyle U} , ne segue che anche w {\displaystyle \mathbf {w} } appartiene a U {\displaystyle U} . Quindi w {\displaystyle \mathbf {w} } appartiene all'intersezione U W {\displaystyle U\cap W} , e si scrive come combinazione lineare di elementi di B {\displaystyle B} . D'altra parte, come elemento di W {\displaystyle W} , è descritto come combinazione lineare di elementi di B W {\displaystyle B_{W}} : poiché ogni elemento ha un'unica descrizione come combinazione lineare di elementi di una base, ne segue che entrambe queste combinazioni hanno tutti i coefficienti nulli. Quindi:

γ 1 = = γ t = 0 , w = 0 {\displaystyle \gamma _{1}=\ldots =\gamma _{t}=0,\quad \mathbf {w} =0}

Si ottiene quindi v + u = 0 {\displaystyle \mathbf {v} +\mathbf {u} =0} . Poiché i vettori B B U {\displaystyle B\cup B_{U}} sono una base di U {\displaystyle U} , sono quindi indipendenti, e ne segue che anche:

λ 1 = = λ d = 0 , μ 1 = = μ s = 0 {\displaystyle \lambda _{1}=\ldots =\lambda _{d}=0,\quad \mu _{1}=\ldots =\mu _{s}=0}

Quindi i coefficienti sono tutti nulli, e l'insieme:

B B U B W {\displaystyle B\cup B_{U}\cup B_{W}}

è formato da elementi indipendenti, ed è quindi una base.

Conteggio dimensioni

Usando le notazioni appena introdotte, il conteggio delle dimensioni dà proprio:

dim ( U + W ) = d + s + t = ( d + s ) + ( d + t ) d = dim U + dim W dim ( U W ) {\displaystyle \dim(U+W)=d+s+t=(d+s)+(d+t)-d=\dim U+\dim W-\dim(U\cap W)}

Dimostrazione alternativa

Si consideri la funzione:

f : U × W U + W : ( u , w ) u + w {\displaystyle f\colon U\times W\to U+W\;\colon \;(u,w)\mapsto \mathbf {u} +\mathbf {w} }

che si verifica essere un'applicazione lineare. Si ha:

i m ( f ) = U + W ker ( f ) = { ( v , v ) : v U W } {\displaystyle \mathrm {im} (f)=U+W\qquad \ker(f)=\{(\mathbf {v} ,-\mathbf {v} ):\mathbf {v} \in U\cap W\}}

Il nucleo è uno spazio vettoriale isomorfo a U W {\displaystyle U\cap W} , e l'isomorfismo è dato da:

ϕ : ker ( f ) U W : ( v , v ) v {\displaystyle \phi \,\colon \,\ker(f)\to U\cap W\,\colon \,(\mathbf {v} ,-\mathbf {v} )\mapsto \mathbf {v} }

Si ha quindi:

dim ( U + W ) + dim ( U W ) = dim ( i m ( f ) ) + dim ( ker ( f ) ) {\displaystyle \dim(U+W)+\dim(U\cap W)=\dim(\mathrm {im} (f))+\dim(\ker(f))}
= dim ( U × W ) = dim ( U ) + dim ( W ) {\displaystyle =\dim(U\times W)=\dim(U)+\dim(W)}

dove si è applicato il teorema del rango più nullità.

Dimostrazione con il teorema di isomorfismo

La formula di Grassmann può essere vista come corollario del secondo teorema di isomorfismo:

U + W / W U / U W {\displaystyle {U+W}/W\cong U/{U\cap W}}

con U {\displaystyle U} e W {\displaystyle W} visti come gruppi (notazione additiva), e dove con / {\displaystyle /} si intende l'ordinario quoziente insiemistico. Infatti si ha:

dim ( U + W / W ) = dim ( U / U W ) {\displaystyle \dim {({U+W}/W)}=\dim({U/{U\cap W}})}
dim ( U + W ) dim ( W ) = dim ( U ) dim ( U W ) {\displaystyle \dim {(U+W)}-\dim {(W)}=\dim {(U)}-\dim {(U\cap W)}}

che è la formula di Grassmann.

Esempi

Questa formula si visualizza facilmente e significativamente nel caso in cui V {\displaystyle V} sia lo spazio vettoriale tridimensionale sui reali R 3 {\displaystyle \mathbb {R} ^{3}} ; le possibilità per i sottospazi portano alla seguente casistica:

  • Uno dei due sottospazi W {\displaystyle W} o U {\displaystyle U} ha dimensione 0 o 3: in questo caso (a meno di scambiare i nomi dei due sottospazi) si ha W + U = U {\displaystyle W+U=U} e W U = W {\displaystyle W\cap U=W} e la formula si riduce a una identità.
  • W {\displaystyle W} e U {\displaystyle U} sono sottospazi di dimensione 1 (cioè rette passanti per l'origine):
    • se le rette sono distinte W U {\displaystyle W\cap U} contiene solo il vettore nullo ed ha dimensione 0 e W + U {\displaystyle W+U} è il piano contenente le due rette, per cui la formula si riduce a 1 + 1 = 2 + 0.
    • se coincidono W + U = W = U = W U {\displaystyle W+U=W=U=W\cap U} e ancora si ha una identità.
  • W {\displaystyle W} è una retta per l'origine e U {\displaystyle U} un piano per l'origine:
    • se la retta non giace nel piano si ha: 1 + 2 = 3 + 0;
    • se la retta giace nel piano: 1 + 2 = 2 + 1.
  • W {\displaystyle W} e U {\displaystyle U} sono piani per l'origine:
    • se non coincidono la loro intersezione è una retta e si ha: 2 + 2 = 3 + 1;
    • se coincidono si ha un'identità che numericamente afferma: 2 + 2 = 2 + 2.

Note

  1. ^ S. Lang, Pag. 52.
  2. ^ Hoffman, Kunze, Pag. 46.

Bibliografia

  • Serge Lang, Algebra lineare, Torino, Bollati Boringhieri, 1992, ISBN 88-339-5035-2.
  • Kenneth Hoffman, Ray Kunze, Linear Algebra, 2ª ed., Englewood Cliffs, New Jersey, Prentice - Hall, inc., 1971, ISBN 0-13-536821-9.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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